condizionatore rumoroso

condizionatore rumoroso

 

Il condizionatore rumoroso ma più in genere qualsiasi rumore molesto che abbia la medesima natura, continuità e persistenza, può arrecare un disturbo tale da spingere il condomino alla richiesta di un risarcimento per danni alla salute.

La situazione avviene sopratutto quando il condizionatore resta acceso per parecchie ore e in maniera continuativa durante la notte e superi una soglia di tolleranza ben definita.

Per avanzare tale richiesta di risarcimento il soggetto deve essere in grado di produrre delle cartelle cliniche o documentazione medica dove ci sia un riscontro di tale vulnus, oppure una perizia tecnica dalla quale sia possibile riscontrare che la lesione di tipo psicofisico per la quale si chiede il risarcimento sia provocata dalla esposizione prolungata ai rumori emessi dal condizionatore; ci deve essere una prova clinico-medica che il danno sia riconducibile ai rumori.

Il principio di prova deve essere portato in giudizio, pena il respingimento della richiesta.

È stata una sentenza della Corte Suprema a mettere la parola fine alle infinite discussioni intorno al danno presunto subito da un condominio per un condizionatore rumoroso: la persona che sostiene di aver subito i danni da rumori fuori della norma può ottenere il risarcimento sia del danno esistenziale che di quello biologico, ma quest’ultimo va documentato.

Il caso affrontato dall’Alta Corte è quello dei residenti in due appartamenti distinti di un condominio, stressati e furenti per le vibrazioni sonore provenienti dalla pompa di un condizionatore rumoroso facente parte di un impianto di refrigerazione condominiale confinante con il loro stabile.

Avevano trascinato in giudizio i condomini e chiesto un adeguato risarcimento economico per i danni subiti, e contestualmente la condanna dei proprietari della macchina di raffreddamento ad eseguire i miglioramenti tecnologici e le correzioni tali da contenere il disturbo della loro quiete.

Il giudice di merito ha fatto sue le argomentazioni dei richiedenti emettendo una sentenza di condanna, infliggendo una sanzione pecuniaria nei confronti dei proprietari dell’impianto per una somma moltiplicata per i due richiedenti e contemporaneamente, intimandogli di eseguire le opere architettoniche e di adeguamento tecnologico tali da azzerare il rumore o almeno da contenerlo.

Non appagati i condomini le cui notti erano turbate dal condizionatore rumoroso avevano reclamato per il mancato riconoscimento del danno subito alla loro salute e il vulnus psicofisico ricevuto dall’organismo.

Secondo loro questo era dovuto al rigetto della presenza di una Consulenza Tecnica di Ufficio a dimostrazione del danno di tipo psicofisico subito.

La Cassazione però ha respinto questa richiesta, adducendo come motivazione la mancanza di documentazione medica a sostegno oppure di una consulenza di parte.

Si esclude dunque ogni automatismo risarcitorio: il danno deve essere provato in ogni sua singola componente e nella sua entità esclusivamente con la produzione di documentazione medica.

CategorySentenze

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