ricorso_per_decreto_ingiuntivo

ricorso per decreto ingiuntivo

 

Il ricorso per decreto ingiuntivo questo sconosciuto

 
Con questo termine si intende la richiesta che un individuo fa al giudice competente di un tribunale, di emettere un atto esecutivo che permetta la riscossione di un debito non onorato.

Il debito per il quale si richiede tale atto deve essere certo, cioè la persona che richiede il pagamento deve avere una documentazione che dimostri quanto richiede in maniera
incontrovertibile.

Vantaggi di tale atto

Il creditore di solito sceglie la strada del ricorso per decreto ingiuntivo al fine di abbreviare i tempi di attesa, con lo scopo di avere nella maniera più rapida possibile cioè un titolo che gli permetta di agire per il recupero del proprio credito.

Il debitore, a sua volta, riceve dal tribunale una comunicazione che gli concede quaranta giorni di tempo per proporre opposizione.

Qualora non proceda con tale atto si procederà con una esecuzione forzata.

Appare evidente che l’opposizione è una strategia dilatoria che permette al debitore di opporre le proprie ragioni dinanzi al giudice.

In questa maniera tutto il procedimento scade nel rito ordinario e si procede con l’accertamento dello stato delle cose: come, quando e perché il debito è stato contratto se ci sono le condizioni per respingere il decreto.

Requisiti per essere ammessi al ricorso per decreto ingiuntivo

In primis il debito deve riguardare una somma di denaro liquida, un oggetto (cosa mobile determinata) oppure una prestazione professionale (il conto del dentista) se trattasi di parcella o conto da onorare.

Il diritto di credito viene riconosciuto qualora esista una specifica tabella professionale che indichi i compensi per la prestazione fornita.

Per esempio nel caso di notai, avvocati medici ecc.

Fondamentale per ottenere l’ammissione al ricorso per decreto ingiuntivo da parte del creditore è la prova scritta di quanto si reclama.

Tale documentazione è rappresentata da qualsiasi tipo di prova cartacea che abbia criteri di autenticità e la cui fonte sia certa: fatture, scontrini ecc..

Per quanto concerne la competenza di tale atto, la giurisprudenza afferma che il ricorso viene proposto nelle mani del magistrato competente del rito ordinario.

Sarà lui ad accogliere tutta la documentazione completa dell’indicazione del domicilio del ricorrente e del debitore in copia autentica con data e firma.

Dopo aver esaminato le carte il giudice potrà optare per una serie di decisioni.

Accogliere il ricorso per decreto ingiuntivo emettendo un provvedimento che ordina alla parte avversa di onorare il debito oppure respingerlo con delle motivazioni.

La notifica del provvedimento deve avvenire entro sessanta giorni dalla sua compilazione e datazione, pena la decadenza e la nullità.

Il ricorso può essere riproposto se scaduto anche con la medesima documentazione.

Il debitore ha quaranta giorni di tempo per presentare opposizione al decreto ingiuntivo e far decadere tutto nel rito ordinario, dove può presentare le sue controdeduzioni.

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