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pignoramento verso terzi

 

Per capire la sostanza del pignoramento verso terzi, è necessario ricordare che l’atto di pignoramento è il momento nel quale al debitore viene notificato un titolo esecutivo da parte di un ufficiale giudiziario per un debito non onorato o per una sentenza di condanna passata in giudicato in maniera irreversibile.

Di solito ci sono dieci giorni per adempiere a quanto notificato nell’atto, dopo di che si procederà con l’esecuzione forzata.

Non si comprende la gravità del pignoramento verso terzi se non si è a conoscenza del fatto che il creditore spesso compie delle precise indagini per conoscere la solidità economica della persona nei confronti dei quali è stato spiccato l’atto di pignoramento.

Per “terzi” si intende una somma di denaro proveniente da uno stipendio, oppure una pensione che può essere aggredita da un pignoramento sempre che non vi insista sopra un ulteriore sequestro di una sua parte.

I referenti sono quindi il datore di lavoro nel caso di stipendio, l’Inps nel caso di pensione; nel caso di una somma depositata in banca l’istituto bancario dove giace la somma.

Molto spesso è il lavoratore dipendente che aggredisce beni, rendite, pensioni o depositi bancari di un datore di lavoro che non paga regolarmente gli stipendi o che sia avvia al fallimento.

Se si è visualizzato concettualmente bene la reale sostanza del pignoramento verso terzi, si capisce anche che l’atto di pignoramento va consegnato sia al debitore che ai “terzi”, con la raccomandazione-intimazione di non distrarre somme che possono pregiudicare la somma che il creditore deve recuperare la quale va indicata per intero.

L’atto deve contenere anche l’indicazione della data di udienza nella quale il rappresentante legale dell’azienda o dell’ente che eroga la somma, possa intervenire per capire come pagare la percentuale della somma sottoposta a sequestro.

Rivolgersi a uno studio legale o a un avvocato che abbia dimestichezza nel pignoramento verso terzi, può essere fondamentale per una celere e positiva risoluzione del problema.

Anche in questo caso esistono degli errori procedurali che possono invalidare temporaneamente l’intera operazione permettendo di guadagnare tempo.

Per esempio è possibile presentare opposizione per via telematica oppure con lettera, questo allunga i tempi dell’atto visto che deve essere notificato a ambedue le parti.

Nel caso di opposizione, il giudice convoca le parti e si riserva di decidere con una sentenza che non sarà più discutibile.

Anche in questo caso, le parti vanno convocate tutte insieme e si può sempre sperare in un errore nel meccanismo che determina la notifica, così nel frattempo si può cercare un accordo per una transazione economica con il creditore.

Fino a quando non si arriva alla fase esecutiva un accordo è sempre possibile.

Per quanto concerne il pignoramento per il mancato versamento di tasse o cartelle esattoriali non pagate o contributi Inps evasi, la materia è talmente complessa e spinosa da richiedere l’intervento di uno specialista; si pensi che, per esempio, viene spesso applicata la “proprietà transitiva del debito” fra tre persone.

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